Bitcoin e massa monetaria M2: correlazioni globali (2009–2024)

Dati storici della massa monetaria M2 nelle principali economie

  • Stati Uniti: l’aggregato M2 (USD) è cresciuto da circa $8,3$ trilioni a inizio 2009 fino a oltre $21,8$ trilioni ad aprile 2025, trainato dalle politiche monetarie espansive post-crisi 2008 e post-pandemia.
  • Area Euro: l’area dell’euro (cambio variabile) ha visto la M2 salire fino a $15,70$ trilioni di euro nell’aprile 2025, il massimo storico registrato. Le politiche di QE della BCE (soprattutto 2015-2018, 2020-2022) ne hanno guidato la crescita.
  • Cina: la massa monetaria M2 cinese (CNY) ha superato $326$ trilioni di yuan nel marzo 2025 (picco storico), rispetto a soli $5,84$ trilioni all’inizio del 1996. La Cina ha mantenuto tassi di crescita monetaria molto elevati nel periodo considerato.

Andamento storico del prezzo di Bitcoin

L’evoluzione del prezzo di Bitcoin dal 2009 al 2024 è stata estremamente volatile ma caratterizzata da alcuni bull market storici:

  • 2013: Bitcoin superò per la prima volta quota $1.000$ (a fine anno chiuse a circa $732$).
  • Dicembre 2017: in pieno boom speculativo il prezzo raggiunse $19.188$ (picco di fine anno).
  • Dicembre 2020: dopo il crollo del 2018-19 e l’incertezza da pandemia, Bitcoin risalì fino a $28.993$ (31 dicembre 2020), guadagnando oltre il 400% nel corso del 2020.
  • Aprile 2021: la criptovaluta toccò nuovamente nuovi massimi assoluti, circa $64.895$ (14 aprile 2021), spinta anche dall’interesse istituzionale (es. fondi eocoin).
  • Novembre 2021: Bitcoin raggiunse il suo ATH di $69.000$ (10 novembre 2021), prima di ripiegare marcatamente nel 2022.

Questi dati mostrano la rapida crescita di Bitcoin nelle fasi di liquidità abbondante e ottimismo finanziario, seguita da correzioni altrettanto brusche quando le condizioni monetarie si irrigidiscono.

Correlazione statistica tra M2 e prezzo di Bitcoin

L’analisi quantitativa fornisce risultati misti:

  • La correlazione di Pearson fra il livello (o la crescita cumulata) di M2 globale e il prezzo di Bitcoin risulta elevata su dati grezzi. Ad esempio, uno studio recente riporta un coefficiente grezzo di circa $+0,81$ , che sale a $+0,93$ considerando le serie in scala logaritmica. Analogamente, analisi di mercato indicano che tendenze rialziste di lungo termine del Bitcoin coincidono con fasi di forte espansione della liquidità globale.
  • Tuttavia, buona parte di questa correlazione apparente deriva dal trend simultaneo al rialzo di entrambi gli indicatori (effetto two rising lines). Detrendando le serie (ad es. considerando le variazioni percentuali mensili), la correlazione crolla a circa $0,04$ (quasi nulla). In altre parole, una volta rimosse le tendenze di fondo i movimenti di M2 e i movimenti del prezzo Bitcoin non mostrano una relazione lineare statisticamente significativa.
  • Inoltre, test di Granger-causalità non evidenziano un impatto costante delle variazioni passate di M2 sul prezzo di Bitcoin a nessun lag significativo (da 1 a 12 mesi). Ciò suggerisce che non esiste un effetto predittivo robusto e unidirezionale di M2 su BTC nel breve termine.

L’indicatore di correlazione nel tempo è instabile: ad esempio, analisi settimanali mobili mostrano che la correlazione su 180 giorni può oscillare fra valori estremi (da circa $+0,95$ a $-0,90$) , riflettendo come periodi di forte espansione monetaria non sempre coincidano con rialzi immediati di Bitcoin, e viceversa. In periodi più recenti (2024-2025) si è osservata una correlazione positiva di medio termine ($\sim+0,65$) fra M2 globale con ritardo $90$ giorni e Bitcoin, sebbene essa stia indebolendosi ultimamente.

Interpretazioni causali e teorie di contesto

Le potenziali relazioni causali fra massa monetaria e Bitcoin restano oggetto di dibattito:

  • Bitcoin come copertura/inflazione hedge: la letteratura suggerisce che Bitcoin possa essere percepito come “rifugio” contro l’eccessiva offerta di moneta fiat. Uno studio accademico che analizza i legami con gli aggregati monetari nazionali (M1 di USA, EU, Giappone) conclude che i risultati supportano l’idea di Bitcoin come possibile hedge dall’inflazione generata dall’espansione monetaria, soprattutto dopo la crisi COVID. In termini più generali, la natura decentralizzata e deflazionistica di Bitcoin (offerta limitata a 21 milioni di BTC) è considerata utile in scenari di iperinflazione o svalutazione monetaria. Ad esempio, Chohan (2021) argomenta che le criptovalute possono servire da copertura contro crisi iperinflazionistiche grazie alla loro scarsità integrata.
  • Fattori di mercato endogeni: d’altro canto, il rally di Bitcoin è influenzato anche da eventi e sentiment specifici del crypto-mercato (ETF, paura/avidità, slashing di network, ecc.). Ad esempio, nel primo trimestre 2024 Bitcoin è salito in modo verticale per motivi legati alle nuove approvazioni di ETF spot e alla speculazione sul dimezzamento dell'”hash rate” (halving), sebbene l’offerta M2 fosse rimasta quasi stabile. Questi episodi mostrano che il prezzo di BTC può deviare dalla traiettoria indicata dalla liquidità globale su scale di tempo brevi.
  • Aspetti psicologici e strategici: analisti di mercato evidenziano trend empirici come l’osservazione che diminuzioni significative di M2 globale siano spesso seguite da cadute del mercato crypto con circa 10 settimane di ritardo. Ciò rimanda a dinamiche di flusso di capitale e sentiment: un forte irrigidimento monetario tende a scoraggiare l’assunzione di rischi, facendo retrocedere asset speculativi come Bitcoin. Al contrario, una fiammata di liquidità (o aspettative di tassi più bassi) alimenta flussi verso asset alternativi.

Eventi macroeconomici rilevanti

  • Pandemia COVID-19 (2020-2021): la crisi sanitaria ha spinto banche centrali e governi a politiche monetarie eccezionalmente espansive (quantitative easing, tassi molto bassi). Negli USA, per esempio, l’M2 è schizzato da circa $15,5T$ a inizio 2020 a oltre $19T$ a fine 2020. Contemporaneamente Bitcoin ha registrato un forte rally (chiudendo il 2020 a $\sim \$29.000$ da $\sim \$7.000$ di inizio anno), alimentato dalla fuga dagli asset tradizionali e dall’aspettativa di inflazione futura.
  • Inflazione e politiche restrittive (2022-2023): dal 2022 le banche centrali (Fed, BCE, Bank of England, ecc.) hanno avviato ripetute strette monetarie per contrastare l’inflazione elevata. Ciò ha arrestato la crescita di M2 (che si è sostanzialmente stabilizzata o leggermente contratta, v. decrescita di M2 USA da $\sim \$21,6T$ a $\sim \$21,2T$ fra inizio 2022 e inizio 2023 ). Bitcoin ha reagito con un lungo bear market nel corso del 2022 (dai massimi 2021 di $\sim \$69k$ scendendo fino a $\sim \$16-17k$ fine 2022), riflettendo l’avversione al rischio.
  • Crisi bancarie e tensioni finanziarie (2023): eventi come il fallimento della Silicon Valley Bank (marzo 2023) e la crisi del sistema bancario europeo hanno creato momenti di turbolenza. In queste fasi Bitcoin ha mostrato forti oscillazioni di breve (es. a marzo 2023 il prezzo ha sperimentato un rally momentaneo sopra $28k$ in coincidenza con il panico bancario ), mettendo in luce la sua doppia natura di asset “crypto-native” e possibile rifugio alternativo.
  • Halving di Bitcoin e influssi normativi (2024-2025): il quarto dimezzamento del blocco (halving) avvenuto nel maggio 2024 e l’avvento di ETF spot USA hanno creato pressioni rialziste autopropellenti su Bitcoin, indipendenti dai flussi monetari tradizionali. Ad esempio, nel 2024 Bitcoin è salito in vista di questi eventi, mentre la M2 globale cambiava lentamente; questo ha provocato temporanei sfasamenti di correlazione su breve periodo.

Conclusioni

In sintesi, l’analisi cronologica mostra che Bitcoin ha spesso viaggiato in parallelo con le fasi di abbondante liquidità: i suoi rialzi maggiori sono coincisi con periodi in cui la massa monetaria (globale o dei grandi blocchi) era in espansione. Ciò ha alimentato la narrazione di Bitcoin come potenziale copertura dall’inflazione monetaria. Tuttavia, una rigorosa analisi statistica indica che buona parte di questa correlazione è spuria e dovuta al trend comune ; una volta eliminato il trend la relazione “statistica” tra variazioni di M2 e variazioni di Bitcoin diventa trascurabile. Inoltre, fattori speculativi e psicologici (halving, ETF, crisi di mercato) possono dominare i movimenti di Bitcoin su scale temporali brevi, spezzando l’eventuale legame diretto con l’espansione monetaria.

Fonti: dati storici M2 sono tratti da FRED e altre fonti ufficiali (USA, BCE, PBOC) ; l’andamento del prezzo di Bitcoin è descritto da fonti economiche aggiornate. Analisi statistiche e opinioni riportano aspetti contrastanti sulla correlazione tra M2 e Bitcoin. La spiegazione teorica (Bitcoin hedge vs fiducia di mercato) è supportata da studi economici e di settore.