Introduzione ai Dispositivi a Logica Programmabile (PLC)

I PLC (Programmable Logic Controllers) sono dispositivi elettronici impiegati principalmente nell’automazione industriale per controllare macchine, processi e impianti. Sono progettati per operare in ambienti ostili, garantendo affidabilità, sicurezza e una gestione precisa delle operazioni.

Caratteristiche principali

  • Affidabilità: I PLC sono robusti e resistenti a interferenze elettriche, temperature elevate e vibrazioni.
  • Modularità: Possono essere facilmente espansi con moduli I/O aggiuntivi per adattarsi a diverse esigenze applicative.
  • Programmazione: Utilizzano linguaggi standard definiti dalla norma IEC 61131-3.

Componenti fondamentali di un PLC

  • CPU: Cuore del PLC, esegue il programma utente e gestisce le comunicazioni con i moduli periferici.
  • Memoria: Contiene il programma e i dati temporanei utilizzati durante l’esecuzione.
  • Moduli I/O: Interfacciano il PLC con il mondo esterno, acquisendo segnali digitali o analogici e comandando attuatori.
  • Interfacce di comunicazione: Permettono la connessione a reti industriali, HMI o altri sistemi PLC.

Architettura interna della CPU del PLC (con esempio pratico)

La CPU di un PLC è progettata per operare con elevata affidabilità e precisione nei cicli di controllo. A differenza delle CPU general-purpose impiegate nei computer, quelle dei PLC sono ottimizzate per applicazioni real-time deterministiche e per l’interazione diretta con moduli I/O industriali.

Un esempio pratico di microprocessore impiegato in molti PLC industriali è il ARM Cortex-M4, usato ad esempio in dispositivi di fascia media come i PLC Siemens S7-1200. Questo microcontrollore include:

  • Un core a 32 bit con architettura RISC
  • Supporto a istruzioni DSP (Digital Signal Processing)
  • Unità a virgola mobile (FPU)
  • Interfacce per bus industriali (SPI, I²C, UART)
  • Timer hardware, watchdog e interrupt controller

In PLC di fascia più alta (come la serie Siemens S7-1500 o Rockwell ControlLogix), si trovano processori PowerPC o ARM Cortex-A, spesso accompagnati da sistemi operativi real-time (RTOS).

Linguaggi di programmazione e confronto con C++

I linguaggi di programmazione dei PLC sono standardizzati secondo la norma IEC 61131-3 e includono:

  • Ladder Diagram (LD)
  • Structured Text (ST)
  • Function Block Diagram (FBD)
  • Instruction List (IL) (obsoleto)
  • Sequential Function Chart (SFC)

Structured Text (ST)

Structured Text è un linguaggio testuale ad alto livello simile al Pascal, che supporta strutture di controllo, array, funzioni e blocchi funzione.

Orientamento agli oggetti nei PLC

Molti ambienti di sviluppo moderni, come CoDeSys, supportano alcuni elementi della programmazione orientata agli oggetti:

  • Function Block come “classi” con metodi e variabili interne
  • Supporto limitato all’ereditarietà e al polimorfismo

Confronto tra Structured Text e C++:

Caratteristica Structured Text (ST) C++
Classi e oggetti Sì, con Function Blocks Sì, pieno supporto
Ereditarietà Parzialmente supportata
Polimorfismo Limitato
Overloading Raramente supportato
Template / Generics Non supportati
Gestione della memoria Automatica Manuale o con smart pointer

Sebbene Structured Text sia meno flessibile di C++, è ottimizzato per l’affidabilità e la semplicità nelle applicazioni di controllo, e consente una buona modularità e riusabilità del codice.

Conclusione

I PLC rappresentano una soluzione fondamentale nell’automazione industriale moderna. Grazie alla loro architettura dedicata e ai linguaggi di programmazione specializzati, permettono di implementare controlli robusti, sicuri e adattabili a una vasta gamma di applicazioni, mantenendo un buon equilibrio tra prestazioni e facilità d’uso.

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